Ritorneremo ancora, nell’autunno
del cuore, per riprenderci la nostra
primavera.
Ricorderemo gioie, abbandoni
e incroci di emozioni, gli occhi
umidi di pianto.
Ritorneremo ai sussurri d’erba
tra le rughe per ritrovare l’incanto
di quei giorni.
E sentiremo i nostri passi senza
tempo, le mani indurite che
stringono gli anni.
E scriveremo ancora sogni su
cieli tracciati da solchi di luna,
sulle crepe dei muri anneriti
dal fumo di ricordi appassiti.
Ritorneremo all’innocenza
avvolta da bianche ragnatele
di silenzio, quando è più dolce
il vento che ci spinge, il tempo
si è posato sulle tempie e muta
già il colore dei nostri giorni.
Certo il ricordo avrà un gusto
amaro, come di sorbe aspre
nella bocca, ma noi ricorderemo
il nostro amore, teneramente,
come luce d’alba e sentiremo
sciogliere nelle vene note
struggenti di nostalgia, nella luce
fioca della sera, nella brezza
marina leggera.
Cammineremo a piedi nudi
sulla spiaggia, abbracciati
da un soffio di dolore, prima
di riperderci per sempre,
noi due, giovani vecchi amanti…
come allora.