Mi guardi.
Ti invito.
Mi tocchi.
Ti sfioro.
Sei spezia
per la mia lingua,
sono grano
per i tuoi denti.
Mi baci.
Ti mordo.
La luna
sorride virtuosa.
La notte si
scopre viziosa.
Nei tuoi
occhi senza fine,
una fine.
Nei miei
occhi privi di un prima,
il sempre.
Ci amiamo,
ed ogni
gesto e' un'epica,
ogni carezza
il solstizio
di primavera.
Mi dai il
piacere che hai preso
da una corsa
nel bosco.
Ti do' il
dolore che ho colto
all'ombra di
un camposanto.
Mi graffi.
Ti stringo.
Hai palpebre
di carta sottile,
e mani da
strega.
Ho braccia
carnivore
e
unghie acuminate.
Davanti a me
un animale ferito.
Di fronte a
te un cacciatore crudele.
Sei fulgida
bellezza.
Sono la nuda
verita'.
Tu
urli, io grido.
L'aria e'
gelida,
bollente il
mistero.
Ti sciogli.
Mi placo.
L'azzurrita'
delle tue iridi
si fa verde
acqua.
Il fuoco
nella mia voce
si spegne.
Sei tu la
luna, adesso.
Ed io la tua
notte, ora.
Le mie
labbra muoiono nelle tue.
Il tuo seno cresce in me.
Non
dormi.
Non dormo.
Restiamo
abbracciati
ad osservare
questa
favola argentea
che vive,
che muore
in un
lago salato.
Ora ci sono
le stelle
nel cielo
abbuiato e profondo.
La luna
sorride pensosa
e la notte
si scopre virtuosa.