Vittorio Morandi fin da ragazzo, grazie ad un padre amante delle
arti e alla scoperta della precoce inclinazione del figlio per il disegno, ha
avuto l’opportunità di conoscere e di frequentare abili artigiani, dai quali ha
appreso le tecniche d’intaglio del legno, dell’avorio, del corallo e, più
recentemente, di ossa d’animali trattate, realizzando oggetti artistici di
vario tipo, sculture, gioielli, manufatti d’arredamento. Intorno ai 18 anni
frequenta lo studio di Giannetto Fieschi, pittore genovese visionario dal quale
acquisisce le tecniche pittoriche con colori ad olio, ma soprattutto con smalti
sintetici e acrilici, particolarmente adatti ai temi che predilige trattare nei
suoi quadri, pervasi da un’atmosfera onirica che può rammentare un certo mondo
di Kafka o di Edgard Allan Poe, ma con un’ironia istintiva ignota agli scrittori
citati. Appassionato del mondo naturale (insegnerà, per l’appunto, storia
naturale nei licei) non rinuncia mai, nel corso degli anni, a disegnare,
dipingere e scolpire animali, attingendo a tutta la scala della zoologia, dai
primati ai pesci agli insetti, ritratti con amore ma anche con l’innata
ironia che lo contraddistingue. Ha realizzato (a Genova e a Pordedone)
mostre di dipinti, di disegni e di manufatti di vario genere (originalissima
quella delle “scatole della memoria” in cui, assemblando
disegni, piccole sculture e trouvailles d’epoca, rievoca, con
arguzia e poesia, mode, manie e vizi del Novecento). (cliccare per vedere le opere di Vittorio) .