Ti ho atteso dentro il demone tentatore
nel tempo e nello spazio del desiderio
nascosto da volute di dubbi e bugie
(io) inconsapevole della tua esistenza.
Il corpo e la mente confusi fino al pianto,
trasudo in immagini suoni e parole
percezione morbide e dolorose al tatto
sapori al cioccolato fragranze preziose
e povero profumo di erba menta.
Gli occhi, questi occhi che poco vedono...
Nel pathos inturgidisce della fronte lo strazio,
filo teso per tendere i sensi fradici.
La mia nudità è davanti a te
in attesa della pura conoscenza.
Ed ecco il sublime intendimento:
ti riconosco grande bellezza.
Lascio a te il mio corpo sfinito dalla ricerca
torno al mare fantasmagorico
di bugiarde amate verità,
nel tempo e nello spazio del desiderio.
Rivesto il tuo segreto
di trasparenti sete raffinate.
Tornerò a danzare con te fra i veli
senza sciuparti, lasciandomi possedere.